I 10 film trash più folli di sempre

ATTENZIONE! I film trash mietono vittime ogni giorno: leggere questo articolo può nuocere gravemente alla salute di qualsiasi cinefilo.

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A volte ci imbattiamo in film che pensavamo non potessero nemmeno essere pensati.
Film talmente idioti, assurdi, terribilmente brutti, girati, pensati, creati, realizzati e recitati male che meritano tuttavia una visione. L’Asylum ci ha abituato a questo tipo di film, ma anche senza il suo prezioso, devastante aiuto, siamo in grado di trovarne in giro a bizzeffe. Questo tipo di pellicole assolutamente contro il cinema inteso come arte, rappresentano il trash. Sarebbe impossibile mettere in una classifica l’innumerevole e sempre più in espansione quantità di film del genere (dovendo pure inserire i tantissimi mockbuster e i vari lungometraggi su scontri apocalittici di mostri per lo più marini), pertanto quella che andrete a leggere è una lista dei 10 film trash più folli di sempre. Alcuni potranno anche non sembrarvi tali, ma fidatevi: vedere per credere.

Sharknado, di Anthony Ferrante (2013)

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Sharknado. Dove tutto ebbe inizio. Il capostipite del trash moderno. Il film che spalancò le porte della passione (ancora a molti incomprensibile) per i mostri marini. La pellicola che aprì la strada a capolavori come MegaPiranha, Sharkoctopus vs Whalewolf, Sharkman, Piranha 3D, Mega Python vs Gatoroid, Shark Attack, o Piranhaconda. La trama? La più geniale di sempre. Un gigantesco tornado porta in città una pioggia di squali affamati di carne umana in grado di sopravvivere fuori dall’acqua e spostarsi alla ricerca delle loro prede sulla terraferma. Un miscuglio di esplosioni, recitazione pessima, esagerate uccisioni e una sceneggiatura da brividi. Con la partecipazione di Tara Reid, la bella Bunny de Il Grande Lebowski, e la sequenza ormai cult dell’uomo che con una motosega si getta dentro uno squalo, squartandolo completamente. Capolavoro.
Se lo steste già cercando, sappiate che Netflix vi offre tutti i quattro i film della saga.

Kung Pow, di Steve Oedekerk (2002)

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Ennesimo film a tema kung fu che fortunatamente non ha la pretesa di volersi prendere sul serio, anzi. Ma il risultato è così trash che persino gli intenti comici diventano grotteschi ed inguardabili: un signore della guerra stermina una intera famiglia, ma uno dei suoi membri riesce a sopravvivere riempendo di mazzate il cattivo e la sua banda. Tutto questo, ovviamente, lo fa da neonato. Il bambino cresce e diventa il Prescelto, una sorta di dio imbattibile del kung fu con una lingua dotata di vita propria, mobile e senziente, con lo scopo di terminare la vendetta contro il signore della guerra che ha ucciso la sua famiglia. Nel farlo, dovrà farsi istruire dalla versione giapponese di Mufasa, combattere contro una mucca gigante esperta di arti marziali e affrontare una donna dal seno…ciclopico.
Da non perdere. Disponibile su Netflix

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Fateful Findings, di Neil Breen (2013)

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Folle è l’unico aggettivo che si può attribuire a questa trashata. Sì, non ci sono squali volanti che arrivano con un tornado, aquile malvagie che esplodono, coccodrilli in guerra contro pitoni né zombi grotteschi nati da qualche perversione strana. Solo, un completo no-sense. Un completo, folle, allucinante, no sense. Neil Breen scrive, produce, dirige, monta, interpreta una storia senza capo né coda, dove scene random si alternano senza dare alcuna spiegazione della loro esistenza in quel momento o in qualsiasi altro momento della storia, creando una enorme confusione in uno spettatore già perplesso e sconfortato. Come se non bastasse, tutti i mini sketch apparentemente casuali sono contornati da spiriti malvagi (o qualunque cosa siano), omicidi ingiustificati e lasciati irrisolti, diffuso complottismo mondiale, hackeraggio per principianti, battute slegate da qualsiasi contesto, recitazione scadente, regia pessima e tantissimi buchi di trama. Senza scordarci una lentezza smisurata e il continuo, ridondante ripetersi delle frasi. Spettacolare.
Si trova comodamente su Youtube.

Zombie ass, di Noboru Iguchi (2011)

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Se siete amanti delle pellicole sugli zombie, scordatevi tutto quello che avete visto fino ad adesso. Perché questo film riuscirà a sorprendervi nei modi più disparati. Potrete pensare ad un esagerato utilizzo del sangue, pretesti poco intelligenti per far progredire la trama o scelte trash per far divertire un pubblico più disinteressato. No. Niente affatto. Guardando Zombie Ass, sarete davanti a qualcosa di peggio. Karate, zombie ricoperti di feci con uno strano feticismo per il sedere, peti colorati in grado di stordire i propri avversari, facce che esplodono schiacciate da un sedere, vermi alieni con ossa appuntite che escono dal sedere (ovviamente), un mostro insetto gigante semi-antropomorfo con gli occhi fuori dalle orbita e il bisogno di infettare le prede penetrandole…da dove immagino possiate immaginare, ancora peti, ancora feci, ancora sederi.
Un misto tra qualcosa di disgustoso, erotico, splatter e allucinante. Da vedere (?).
Youtube ve ne propone una versione già sottotitolata in italiano.

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Iron Sky, di Timo Vuorensola (2012)

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Le premesse di questo film sono stupende. Amanti del genere o meno, l’idea alla base è semplicemente geniale. Sul lato oscuro della luna una colonia nazista è riuscita a fondare una sua nuova società nella base lunare Swastika, e si è preparata ad invadere la terra per oltre settant’anni. Il film riesce incredibilmente a racchiudere in sé intrighi politici, spionaggio, sieri arianizzanti, battaglie ideologiche, lotte di potere, Il Grande Dittatore, navi spaziali, armi nucleari, un iPad, guerre atomiche, storie d’amore e combattimenti stellari. E se tutto questo potesse per sbaglio non bastarvi sappiate che nel 2018 uscirà il sequel, in cui a quanto pare i nazisti hanno costruito un mondo sotterraneo nel centro della Terra, dove controllano dinosauri capaci di fare il saluto romano ed un siero in grado di retilianizzare il mondo. Impossibile immaginare cosa potrebbe mai essere un futuro terzo capitolo.

Presa Mortale, di John Bonito (2006)

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Nella lista di film trash più assurdi certo non poteva mancare il debutto al cinema del wrestler John Cena. Dopo una sequenza d’azione iniziale dove le persone prendono fuoco a caso e il montaggio è talmente frenetico da far venire mal di testa, l’ex marine John Triton torna a casa dalla sua bella moglie, mentre una banda di ladri e assassini sta seminando il panico in città. Ma un giorno, in una stazione di servizio, le due storyline si incontrano: ovviamente scoppia a caso il finimondo e senza alcun criterio logico viene presa come ostaggio la moglie del protagonista. Ma anche quando questa si rivela più un peso che un oggetto utile di scambio, gli assassini decidono imperterriti di lasciarla viva e portarla sempre con loro. Questo significa due cose: che tutto il film si basa su una scelta fatta completamente a caso (!), e che l’ex marine è pronto a liberare sua moglie…
E più o meno il grosso della trama è questo, e si conclude nella prima mezz’ora. Il resto è solo botte, sparatorie, esplosioni, esplosioni, esplosioni, esplosioni, esplosioni, buchi di trama ed esplosioni. Dove per ogni esplosione c’è un John Cena che si getta a terra in modo fico. Uao.