I migliori 10 film sul cinema

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4) Nuovo Cinema Paradiso, di Giuseppe Tornatore, del (1988)

nuovo cinema

Salvatore è un affermato regista cinematografico a cui, una volta udito della morte di Alfredo, un conoscente del suo paesino di infanzia, vengono in mente tutti i ricordi di quando era bambino. La particolarità del film è quella di far vedere la situazione del cinema del primo dopoguerra italiano. Tornatore entra nella sala di proiezione e ci mostra i trucchi del mestiere raccontandoci anche delle vicende di Giancaldo, il paesino. E’ un film che sì, ricorda l’Italia di altri tempi e soprattutto il cinema di altri tempi, ma che non può non commuovere, poiché unisce in un sentimento di reciproco affetto che suscita malinconia, ricordi. Un film senza tempo. Tra i numerosi premi che vinse vi è il Premio Oscar al miglior film straniero. Inoltre ha una colonna sonora strepitosa, concepita da Ennio Morricone, senza il quale la pellicola non sarebbe stata la stessa.

3) 8 e mezzo, di Federico Fellini, (1963)

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8 e mezzo

Grande fonte di ispirazione per tutti i registi e cinematografi che vennero dopo di esso, questo film è considerato un capolavoro indiscusso, che resta per molti uno tra i migliori film mai realizzati, nonché vicnitore di due Oscar (miglior film straniero e migliori costumi). Il film ha come centro della trama la vita di Guido, regista affermato che è alle prese con la produzione del suo prossimo film. E’ in un centro di cure termali e vorrebbe rilassarsi, ma la presenza di tutti i suoi aiuti non gli da tregua, finchè il produttore lo sollecita a buttare giù una bozza di trama. Ma Guido è confuso, e i problemi della sua vita, sentimentale e lavorativa, non gli lasciano pace. Probabilmente i due fattori che più caratterizzano il film sono il continuo alternarsi di scene surreali, oniriche e scene reali, e il continuo rispecchiarsi di Fellini stesso, come se Guido fosse un suo stesso alter-ego. Qui Fellini si rivela in tutte le nudezze di umano, di regista sì, ma che teme di deludere il pubblico, che sente la troppa pressione, i continui flashback che rievocano il suo passato. E un critico poi, affidato dal produttore a Guido, che sembra la sua continua voce della coscienza che punzecchia e lo assilla…

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