I 13 migliori film del 2015 secondo la Scimmia (in ordine di gradimento)

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1) Mad Max: Fury Road, di George Miller (21 voti)

mmfr trl 87286Lo scettro di film più bello dell’anno va ad una pellicola estremamente particolare, il quarto capitolo della saga post-apocalittica di Mad Max.

Sembra proprio che George Miller sia molto legato al suo progetto più famoso tanto da aver creato una vera e propria saga. A fronte dei Mad Max del passato, il regista ha pensato bene di cambiare formula e provare a rivoluzionare la sua creatura ripartendo da zero. Con Mad Max: Fury Road si abbandona la vecchia fotografia sporca e a tratti cupa, che aveva caratterizzato i primi film, per una dalla saturazione molto marcata che porta in evidenza i due colori dei protagonisti della pellicola: il deserto e il cielo. Un action frizzante e frenetico in cui lo scenario parla per i protagonisti. Con questa pellicola, Miller ha, come fece allora con l’uscita di Interceptor, dettato nuovi canoni per quel che riguarda la produzione di film post-apocalittici e per gli action in generale. Soffermarsi su un singolo aspetto del film sarebbe riduttivo perché la vera forza di Mad Max: Fury road è quella di avere ogni ingrediente tecnico al posto giusto, dai suoni alle inquadrature, dai costumi alla scelta delle ambientazioni. George Miller ha optato per una formula ormai poco comune negli ultimi anni, cioè del rendere la CGI il meno indispensabile possibile, soprattutto quando i veicoli la fanno da padrone. Un’ulteriore prova di coraggio da parte del regista è stata quella di deviare completamente dalla storia del protagonista per catapultarlo in una nuova avventura, in cui, trascinato dagli eventi, si ritrova senza la sua preziosa V8 Interceptor e subito dopo ad aiutare colei che si rivelerà il vero personaggio principale della pellicola, l’Imperatrice Furiosa. George Miller ha dichiarato di avere in preparazione ben due sequel per il pluripremiato Mad Max: Fury Road, come potete leggere in questo articolo. Noi siamo in trepidante attesa e ci aspettiamo che la nuova avventura di Max Rockatansky sia all’altezza dell’ottimo predecessore.

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(a cura di Claudio Faccendi)

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