Twin Peaks 3 – Recensione 03×03/03×04

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03×04

Questo quarto episodio,tra quelli visti fin ora,è quello più fedele allo stile e alle assurde situazioni che rappresentavano il nucleo delle passate stagioni di Twin Peaks,brevi momenti (fortunatamente) che rimangono solo un contorno della narrazione principale,utilizzati soprattutto per introdurre vecchi e nuovi personaggi.

Vediamo Lucy e Andy sempre sopra le righe (con il primo sbeffeggiato dal collega per le sue credenze,e la seconda in preda al panico dovuto all’avvento della tecnologia telefonica nella cittadina),ci viene poi presentato anche il loro fastidiosissimo figlio motociclista Wally Brando (interpretato da Michael Cera),ritornato in città dopo anni di viaggi,intento a filosofeggiare utilizzando noiosi monologhi difronte ad un perplesso sceriffo Frank Truman (Robert Forster) che scopriamo essere il nuovo sceriffo della città,al posto del fratello malato Harry S. Truman. Ritroviamo anche l’attraente Bobby Briggs,ora poliziotto,assalito dai ricordi e dalle lacrime nel rivedere la foto di Laura Palmer accanto ai fascicoli del caso dell’omicidio,insieme a lui,ad accompagnarlo finalmente sentiamo le note malinconiche di Badalamenti.

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Lasciataci alle spalle la tranquilla cittadina di Twin Peaks,veniamo riportati nella storia principale,dal nostro buon Dale che dopo aver sbancato al casinò viene riaccompagnato nella casa di Dougie (il doppelman dissolto con il quale si è scambiato). Qui lo scopriamo esser sposato con Janey-E (Naomi Watts) che stranamente sembra non notare il cambiamento del confuso marito,al contrario del figlioletto Sonny Jim che appare divertito dal comportamento inusuale del padre.

Nel finale,nella trama riguardante l’FBI ritroviamo Denise Bryson (sempre interpretato da David Douchovny),ora a capo dell’ufficio investigativo e quindi anche del vecchio agente Gordon. Quest’ultimo lo vediamo infine raggiungere,assieme al collega Albert e alla new entry Tammy Preston (Chrysta Bell),il doppio malvagio di Cooper messo agli arresti. Qui i due agenti ritrovano però una persona diversa da quello che ricordavano,l’agente Cooper infatti ai loro occhi appare quasi “meccanico” ed impostato,sia nei movimenti che nel dialogo con il vecchio amico. Riporterà alla loro memoria il nome dell’agente Phillip Jeffries (che era interpretato dallo scomparso David Bowie),e i casi che li vedono coinvolti con esso (ancora le parole “Blue Rose”) alimentando i dubbi e le domande sia nella testa dei due agenti dell’FBI,che nelle nostre.

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2017 06 01