Joker, Todd Phillips spiega le differenze tra il Joker di Ledger e quello di Phoenix

Joker
Joaquin Phoenix nel Joker
Condividi l'articolo

Durante la conferenza stampa di presentazione di Joker, in questo Venezia76, il regista Todd Phillips ha spiegato che ci sono molteplici differenze tra il suo Joker, interpretato da Joaquin Phoenix, e quello del compianto Heah Ledger, interprete nel famosissimo film di b. A partire dal semplicissimo trucco. Phillips ha affermato nello specifico che il suo Joker non è un personaggio che vuole semplicemente vedere il mondo bruciare. Quanto più, cercare una sua identità. Capire il suo posto nel mondo.

“Non credo che lo scopo del mio Joker sia quello di voler vedere il mondo bruciare. Questo Joker ha tutt’altro nei pensieri. All’inizio del film si vede come lui stia seduto davanti ad uno specchio, costringendosi a ridere. È un ragazzo che cerca solamente la sua identità”

Phillips prosegue affermando che Arthur, interpretato da Phoenix, sia diventato un simbolo, come si vede anche nel trailer. Principalmente era quello il suo scopo, essere adulato. Ma sicuramente non coincideva con il voler vedere la società sovvertita e in mano al caos più totale.

LEGGI ANCHE:  Il Cavaliere Oscuro, Christian Bale parla di Heath Ledger

“Penso che Joker sia diventato un simbolo, raggiungendo il suo scopo, quello di essere adulato. Non ha mai voluto distruggere la società e darla in mano al caos totale. Per lui lo scopo personale era solo quello: adulazione”

joker

Leggi anche la nostra recensione: Joker, Todd Phillips firma un capolavoro

Ovviamente c’è anche un’altra meta, quella manifesta che copre quella latente. La credenza per cui Arthur fosse “in missione per conto di Dio“, che si trovasse sulla Terra per far ridere la gente.

“Lui pensa di esser stato mandato sulla Terra con lo scopo di far ridere e portare gioia alle persone. Certo, poi prende qualche decisione sbagliata e le cose non vanno molto bene. Ma il suo pensiero è questo. Anche se non rappresenta il suo vero traguardo. Lui pensa di diventare un simbolo”